Gasolio invernale e gasolio artico: differenze e consigli per chi viaggia in inverno

Gasolio e freddo non sono grandi amici, proprio per niente. Chi viaggia in camper in inverno dovrebbe sempre tenere sotto controllo il termometro della temperatura esterna. Soprattutto chi viaggia con mezzi a Diesel. Questo carburante trova proprio nelle basse temperature il suo punto debole. Infatti, il gasolio comune si congela al di sotto dei -2°C.

Precisamente, a congelarsi è la paraffina, questo comporta una serie di problemi gravi, tra cui:

il blocco dell’afflusso di carburante al motore;
l’ostruzione del filtro del carburante;
l’occlusione dei condotti di alimentazione e di iniezione;
l’occlusione dei sistemi di riscaldamento di bordo.

Questi sono tre problemi comuni che comportano all’immediato KO tecnico del mezzo. Non rientrano in questa casistica le auto, i camper o i van a benzina, perché la benzina ghiaccia a -48°C.

Per questi motivi, da novembre ad aprile le stazioni di servizio erogano il gasolio invernale che congela a -12°C. Il guadagno, rispetto al gasolio classico, è dunque di 10 gradi, questo è sufficiente per la maggior parte delle regioni Italiane. Tuttavia, ci sono zone di montagna in cui la temperatura può scendere anche sotto i -12°C. È il caso delle zone sciistiche, delle vette alpine e di aree di montagna anche molto frequentate dai turisti, come gli altipiani del Trentino, del Veneto e della Valle D’Aosta. Possono ovviamente capitare giornate particolarmente rigide inaspettate anche in altri luoghi, per questo generalmente il diesel invernale viene erogato durante i mesi più freddi. Ma, come dicevamo, non è sufficiente nei casi in cui la temperatura scenda ulteriormente. Per queste situazioni è consigliabile rifornirsi di gasolio artico (detto anche “alpino”). Questo ha performance molto più efficienti contro il freddo, resiste infatti fino a -20°C.

Il gasolio artico lo si trova facilmente in montagna e nelle zone più fredde in generale. Lo si trova di solito in un apposito erogatore, e può avere un costo più alto rispetto al carburante invernale (che invece non varia rispetto a quello classico, o estivo).

E se la temperatura scende sotto i -20°C?

Può succedere, effettivamente, che ci si imbatta in notti particolarmente rigide, o che le temperature scendano esageratamente sotto la media; ci sono casi, ad esempio, di città del nord Italia messe a dura prova con il termometro ben al di sotto dei -20°C. In questi casi, se il nostro camper si trova parcheggiato all’esterno, dunque non in un garage in una zona coperta che mantiene una temperatura minima più modesta, può accadere che si formino cristalli di ghiaccio nel gasolio. In questi casi, rari ma da non sottovalutare, è consigliabile accendere il motore nelle ore più calde, aspettando una temperatura più amica del nostro carburante.

Cosa fare in caso di viaggi in camper in montagna

È buona pratica fare rifornimento prima di arrivare a destinazione, possibilmente nei distributori più a nord possibile. Solitamente da Verona in su viene erogato un gasolio già trattato per le basse temperature. In caso di temperature sotto i 15 gradi consigliamo l’aggiunta di un additivo speciale acquistabile nei distributori (lo si trova anche nei centri commerciali) che abbassa ulteriormente il punto di congelamento.

Un’altra buona abitudine per chi guida nei luoghi freddi: evitare la messa in moto al mattino per pochi minuti; quest’abitudine (molto frequente) richiede uno sforzo eccessivo alla batteria, e dopo 3 o 4 mattine c’è il rischio di non avere più sufficiente energia per l’accensione. È preferibile aspettare il giorno della partenza ed eseguire un’unica accensione, possibilmente nelle ore più calde del giorno.

Infine, godetevi la neve!